martedì 22 marzo 2016

Recensione "Vivo o morto" di Tom Clancy

Buongiorno lettori e buon martedì!
Oggi riesco finalmente a portarvi la recensione di "Vivo o morto" di Tom Clancy!
La mia promessa fatta nel www.sunday quindi è stata mantenuta e allora non perdiamo altro tempo e si va alla recensione!

Dettagli prodotto

Copertina rigida: 846 pagine
Editore: Rizzoli; Prima Edizione edizione (1 dicembre 2010)
Collana: Rizzoli best

Trama

È l'Emiro il Nemico Pubblico Numero Uno degli Stati Uniti, l'uomo spietato e inafferrabile che da anni elude le ricerche del Campus, l'agenzia di intelligence creata dall'ex presidente Jack Ryan. A capo di un'impenetrabile e capillare rete del terrore, l'Emiro si sta preparando a sferrare l'attacco definitivo all'Occidente. Mentre il presidente in carica, l'ambiguo e irresoluto Edward Kealty. non trova di meglio che temporeggiare con i governi amici dei terroristi. Jack Ryan decide che è giunto il momento di scendere di nuovo in campo, per affrontare l'emergenza planetaria e difendere il futuro degli Stati Uniti. Al suo fianco, una squadra d'eccezione: i fedelissimi ex membri dell'unità speciale Rainbow John Clark e Ding Chavez, i fratelli Caruso e soprattutto suo figlio Jack, deciso a seguire le leggendarie orme del padre. E mentre nelle grotte del Pakistan, tra i ghiacci svedesi e nei giacimenti petroliferi del Brasile si scatena una caccia all'uomo senza precedenti, il male si annida indisturbato proprio nel cuore di un'America ancora ignara... Tom Clancy ritorna sulla scena del techno-thriller con un romanzo che per la prima volta riunisce i suoi personaggi più amati. E ci racconta di un futuro in cui i peggiori incubi dell'Occidente sono più veri della realtà.

Recensione

Il libro in generale non mi sembra granché.
Lodevole il tentativo di riportare la saga all'interno degli eventi post 11 settembre, ma la cosa stride un bel po', per chi ricorda che nei precedenti capitoli è successo di ben peggio che l'11 settembre.
La descrizione delle scene di combattimento risultano assai faticosi da leggere, a differenza di altri libri dello stesso autore.
Temo dipenda in gran parte dalla traduzione, assolutamente non all'altezza.
A parte alcune scelte discutibili (tipo cercare di tradurre i gradi americani in quelli italiani), ci sono errori sparsi piuttosto seri, che in almeno un paio di punti inficiano la comprensione del testo.
Addirittura in prima pagina del primo capitolo si trova "compatrioti" invece che "commilitoni" !
Traduzione a parte, Clancy cade clamorosamente sul contenuto tecnico-informatico, tanto per dirne una definisce "molto grande" un hard disk da 8 giga, per non parlare di quando descrive la steganografia.
Il risultato finale non è malvagio, ma non è il libro che consiglierei come prima lettura a chi non hai letto niente del nostro Tom.
Intanto è chilometrico.
Non vi fate ingannare dal formato: astutamente hanno scelto una carta sottilissima per evitare l'effetto "mattone" che avrebbe scoraggiato più di un potenziale lettore.
In teoria dovrebbe essere un pregio, visto che altri (da Forsyth a McNab) seguono la strada opposta, stiracchiando all'inverosimile un racconto per trasformarlo in un romanzo, ma in pratica uno arriva alla quattrocentesima pagina e non si è ancora ben capito dove si vuole andare a parare.
Diciamo che se si sforbiciavano almeno un terzo delle pagine era meglio.
I temi sono i soliti.
Superagenzie del controspionaggio all'azione, politici imbelli, terroristi islamici cattivi.
Alla fine ne esce un libro discreto, ma se sulla copertina non troneggiasse il nome dell'Autore, probabilmente NON sarebbe stato ancora tradotto.
Sinceramente non me la sento di consigliare la lettura di questo romanzo poiché a mio avviso è un vero e proprio azzardo comprarlo.

Voto

* * * 3/5

Lettori e lettrici anche oggi questa recensione è finita!
Spero che vi sia piaciuta.
Qualcuno di voi ha avuto a che fare con questo libro ?
Fatemi sapere nei commenti!
Da Frejoy è tutto ciaooo:)

2 commenti: